sabato 30 agosto 2014

Perchè questa e' LA mia spada!


Tiene il braccio alto verso il cielo brandendo una spada di gommapiuma.
E' tenuta insieme con colla e nastro adesivo, malconcia per le troppe battaglie.
Quando gli propongo di comprarne una nuova dopo l'ennesima rottura mi guarda sorpreso:
"Papà' ma questa e' la mia spada, non ne voglio una nuova. Voglio la mia spada!"
Si aggrappa con forza e determinazione all'articolo determinativo più che al possessivo.
E' LA spada, e' magica ed insostituibile.

Perchè quella spada davvero ha una storia, come la magica durlindana, la storia di un bambino che cresce, che scopre il suo papà e che lo aspetta a casa la sera con un sorriso immenso al grido "Combattiamo!" in piedi sul lettone per poter fronteggiare meglio l'avversario cosi più alto di lui (ed invero spesso un pò assonnato).

La storia di un bambino che si impone attraverso un gioco che è il prolungamento ideale della sua mano e lo fa sentire importante. 

E come sempre tocca al papà tornare a scoprire che gli oggetti hanno valore soprattutto per la loro storia, per quello che rappresentano o hanno rappresentato per noi.

In fin dei conti anche nelle storie dei cavalieri le spade che si spezzano non si gettano via ma c'è sempre un mago (più bravo nel ripararle di questo papà) che le riforgia donando loro nuova forza.

E poi ripenso che in fondo, anche se resto sempre meravigliato dai discorsi di Tommaso, in montagna ancora conservo il mio piccolo pugnale da Robin Hood, un pò malmesso, ma custodito così a lungo che oggi è uno dei giochi preferiti da mio figlio che lo brandisce orgoglioso chiedendomi sorridente con quell'aria da furbetto:
 "E' vero che era il tuo gioco? ora però è mio!"
... 40 anni dopo più o meno.




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