mercoledì 1 maggio 2013

Le PMI e le banche in una ricerca di Banca d'Italia


L’Italia è il paese europeo in cui le imprese con meno di 10 addetti hanno il peso più elevato in termini di valore aggiunto o di addetti. La ridotta dimensione media delle imprese è una caratteristica della nostra economia da cui discendono numerose e importanti implicazioni in termini di capacità innovativa, grado di internazionalizzazione, competitività. Una recente ricerca di Bankitalia analizza tali imprese descrivendo le condizioni economico-finanziarie e le relazioni bancarie di circa 500.000 società di capitali, di cui oltre 400.000 microimprese.

Reddititivtà
I risultati, basati sui bilanci delle società di capitale, indicano che le microimprese sono in media caratterizzate da livelli di redditività operativa superiori rispetto alle altre classi dimensionali. Tuttavia la loro redditività netta, anche a causa di più elevati oneri finanziari, risulta sistematicamente più bassa, limitandone la capacità di finanziare gli investimenti con le risorse interne; probabilmente anche per questo motivo, l’attività di accumulazione del capitale risulta molto più discontinua rispetto alle imprese di maggiore dimensione.

Rapporti con le banche ed indebitamento verso i soci
In media, esse presentano una redditività complessiva molto bassa e un indebitamento, in larga parte bancario, più elevato rispetto alle altre classi dimensionali.
I contenuti flussi di profitti determinano un maggiore ricorso al debito, che incide negativamente sulla solidità delle condizioni finanziarie. I debiti sono in larga parte di natura bancaria ma, a differenza che per
le altre imprese, è significativa l’incidenza dei finanziamenti erogati dagli stessi soci; si tratta di fondi che in parte mitigano i rischi connessi alla struttura finanziaria delle microimprese, in quanto è verosimile che permangano nelle disponibilità dell’impresa anche nel caso di situazioni di stress.

Conclusioni
Purtroppo la ricerca conferma ciò che già si sapeva: nei rapporti con le banche, concentrati su un numero limitato di controparti, le microimprese appaiono penalizzate, rispetto alle imprese più grandi, dalla richiesta di maggiori garanzie e dall’applicazione di tassi di interesse elevati, indipendentemente dalla solidità dei bilanci.

Questo in parte è dovuto all’incapacità del sistema bancario di confrontarsi ed analizzare imprese di dimensioni ridotte, in parte dalla scarsa propensione al dialogo ed alla trasparenza della PMI che tendono ad interfacciarsi con la filiale solo in momenti di particolare criticità.

Inoltre manca, per questioni di scarsa convenienza economica da parte bancaria, una attenta analisi della filiera e del settore in cui operano le PMI, ciò porterebbe una ben più interessante valutazione di rating di filiera.


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