lunedì 25 marzo 2013

Una storia di rematori (pochi), comandanti (molti) e società di consulenza.

La storia non è nuova ma a volte fa bene rileggerla.

C’era una volta una squadra italiana di canoa.
Una società italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente
in una gara di canoe, con equipaggio di otto uomini.
Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivò il giorno della gara
ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con
un vantaggio di oltre un chilometro.
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. 
II top management decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e 
mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema.
Il gruppo di progetto scoprì dopo molte analisi che i giapponesi
avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra
italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano.
In questa situazione di crisi il management dette una chiara prove di
capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza
per investigare la struttura della squadra italiana.
Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione
che nella squadra c’erano troppe persone a comandare e troppe poche a
remare.
Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare
immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati
quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei
supervisori e uno ai remi.

Inoltre si introdusse una serie di punti per motivare il rematore:
“Dobbiamo ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più
responsabilità”.
L’anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri.
La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli
scarsi risultati ottenuti sul lavoro,
ma nonostante ciò pagò un bonus
al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la
squadra aveva dimostrato.
La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostrò
che era state scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era
buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.
Al momento la società italiana è impegnata a progettare una nuova
canoa.
»

1 commento:

Francesco Cuccuini ha detto...

[..] La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato. [,..]

Pariole sante, parole sante...

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