sabato 22 ottobre 2011

Al tavolo di Milton Friedman tra molotov e Champagne

Dopo un po di pudore e qualche rimprovero per il lungo silenzio da parte di amici e lettori curiosi provo a raccontare lo scorso we passato a Roma che ci ha visti invitati ad un matrimonio importante.

Importante per noi perché si sono sposati due amici con tutto quello strascico di emozioni che un evento del genere porta con se.
Importante anche perché lui e' un noto giornalista repubblicano che tra burle e performance canore si e' presentato in Campidoglio, di fronte ad un celebrante ministro della Repubblica, vestito da pirata.

Potete quindi immaginare la curiosità degli amici e la loro delusione di fronte alle mie reticenze dovute soprattutto al fatto che, al di la della festa, per me resta un matrimonio e qualche timidezza davanti ai sentimenti credo sia sempre giusto mantenerla.

Per i più curiosi qui potete trovare qualche foto e qualche commento sul mirabolante menù.

Tra gli invitati al ricevimento a palazzo Wedekind la sede del quotidiano Il Tempo erano presenti tutti i principali editorialisti di area liberista (a dire il vero non sempre liberale) del nostro Paese compresa una folta schiera di rappresentanti di Confindustria.

La data del matrimonio inoltre è coincisa con quella degli scontri di piazza il che ha dato al tutto una atmosfera surreale. Mentre noi brindavamo ai novelli sposi da twitter giungeva l'eco di molotov ed auto incendiate.

Noi fortunatamente eravamo nella zona protetta e grazie soprattutto ai carabinieri pugliesi, a cui va tutto il nostro ringraziamento, che presidiavano l'area non abbiamo avuto alcun problema. Il ringraziamento non è di maniera. Eravamo parecchio preoccupati di ciò che sarebbe avvenuto avendo portato con noi un bimbo di 4 mesi.

Ha premiato soprattutto l’aver prenotato un hotel vicinissimo a piazza colonna, che confesso esser stato scelto sia per ragioni logistiche sia per il nome “il Regno” giusto a bilanciare la massiccia presenza di esponenti repubblicani al matrimonio *.

Svegliarsi affacciandosi sui tetti di Roma dalla splendida terrazza dell' hotel non ha prezzo. Roma come sempre è meravigliosa. E’ stata un toccata e fuga, giusto il tempo di portare il piccolo Tommaso a vedere piazza Navona, a rendere omaggio alle tombe reali al Pantheon, a vedere Colosseo e fori imperiali e poi via di ritorno a Milano. 

Note Personali
il sottoscritto essendo accompagnato da una donna bellissima è passato per persona sicuramente importante (sulla fiducia dato che non mi conosceva nessuno, ma a Roma funziona così, poi esser seduti al tavolo degli sposi ha aiutato nell'equivoco ;-)

Il piccolo Tommaso si è subito fatto valere costringendo il gentilissimo marito della signora Marcegaglia a scorrazzarlo tra i gradini del Campidoglio. Persona a cui va tutta la mia gratitudine.

Il premio simpatia va ad Alessandro De Nicola, presidente della Adam Smith Society che appena dopo il matrimonio, notando il fumo degli scontri che provenivano dal Colosseo sorridendo faceva notare che conveniva avviarci per tempo, che se ci beccavano gli insorti avrebbero fatto il colpo della vita. In effetti erano presenti pressochè tutti i liberisti italiani.

La vera burla in realtà si è consumata nell'assegnazione dei tavoli, tutti intestati a famosi economisti. Sempre De Nicola per esempio si è ritrovato al tavolo "John Maynard Keynes" (al piccolo Tommaso ho spiegato che un "lord" a precedere il nome sarebbe stato appropriato, ma che ci volete fare, son repubblicani ;-).
Sottile ironia che pare i giornalisti di costume presenti non abbian colto. Non si può pretender tutto.

Giusto per completezza il tavolo degli sposi era il "Milton Friedman", noto fondatore della scuola monetarista.

Le sue teorie ebbero grande influenza sulle politiche economiche degli indimenticati Ronald Reagan, Margaret Thatcher e del criticatissimo Augusto Pinochet.

I più però dimenticano le forti critiche degli economisti liberali della scuola austriaca che definirono le teorie di Friedman come totalitarie e stataliste.

* Chi si è appassionato di politica in giovane età ricorderà che tra liberali (più blasonati) e repubblicani (più ricchi grazie al sostegno di CONFINDUSTRIA ma meno liberisti) si è sempre giocato un eterno derby sul modello milan/inter. Qualche frecciatina perciò concedetemela, pur ricordando con rammarico che questi partiti che affondano la loro origine nel Risorgimento ormai sono purtroppo pressoché spariti dall’agone politico.

** Sono particolarmente affezionato all' Adam Smith Society perchè, scoperta il primo anno in Bocconi, iniziai presto a fequentarne i convegni, senza confesso capirne granchè  all'inizio. Ma in fondo per me era più un atto di testimonianza.

*** Questo post inizialmente avrebbe dovuto intitolarsi Champagne Molotov, richiamando il vecchio ed ironico gruppo di Enrico Ruggeri.

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