martedì 26 luglio 2011

Il sottile sarcasmo del manager di Harvard

Come gli amici ed i più assidui lettori di questo blog sanno, sono diventato papà da poco e mentre mi accingo a mettere tra le letture estive il libro “Fate la nanna” per provare a far dormire il piccolo pirata, ecco che mi arriva via email puntuale (e non privo di un certo involontario sarcasmo) il suggerimento della settimana della Harvard Business Review che vi riporto sotto.

Un sonno migliore aiuta la produttività
Non lasciatevi ingannare: rimanere svegli un'ora in più non significa guadagnare un'ora in termini di produttività. Infatti, dormire di meno è strettamente correlato alla diminuzione dell'attenzione e della memoria. Il sonno è vitale per mantenere alta la concentrazione e le energie.
Ecco tre brevi suggerimenti per ottenere di più da questa quotidiana e importante attività:

1. Liberate la mente dalla lista di cose da fare. Prima di andare a letto scrivete un elenco di attività che non avete portato a termine e di questioni irrisolte. Mettete tutto nero su bianco in modo tale che queste urgenze non occupino alcuno spazio mentale nel bel mezzo della vostra notte.

2. Andate a letto presto. Definite il momento migliore per voi per andare a letto e cercate di essere abbastanza regolari. Certo, potreste sentirvi come un bambino, ma c'è una ragione se i genitori assillano i propri figli dicendogli di andare a dormire dopo Carosello.

3. Rilassatevi. Concedetevi 45 minuti per rilassarvi prima di andare a letto. Bevete del tè, leggete un libro o ascoltate della musica.

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lunedì 25 luglio 2011

La democrazia come risposta di Piergaetano Marchetti

Ci sono volte in cui capisci perchè i grandi sono cosi grandi e perchè le nostre professioni sono professioni umanistiche. Una boccata d'aria fresca da Viasarfatti, quotidiano dell'Università Bocconi.

"E vorrei subito togliere di mezzo un equivoco. L’equivoco che legge sia antitesi di libertà, che legge sia mortificazione dell’iniziativa. Non c’è bisogno di scomodare un esercito di classici da John Stuart Mill a Isaiah Berlin per ricordare come proprio la legge possa essere garanzia di libertà."

"... premiare il merito non significa dividere il mondo in salvati e dannati. Merito significa premiare in proporzione corretta tutti coloro che danno tutto quanto possono dare anche se non sono i primi a tagliare il traguardo. Il merito poi non può seppellire l’eguaglianza dei punti di partenza, dei diritti, della dignità."

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venerdì 22 luglio 2011

Indro Montanelli: ricordando una bella persona

Sono passati 10 anni e sembra ieri.

Una borghesia che tradiva il suo esponente migliore, che lo lasciava solo attratta dalle sirene vincenti del presidente del Milan.

E noi ragazzi, per lo più provenienti dalla gioventù liberale, che non capivamo, che ci vergognavamo per quello che accadeva, per gli industriali che temevano di investire due lire nella Voce per paura di dispiacere al potente di turno, mentre noi avevamo rinunciato ad offerte e stipendi per restare duri e puri. Rara eccezione a memoria Marzotto che però si affrettò a precisare che era a titolo personale e l'azienda doveva restarne fuori.

Ricordo il tentativo di trasformare Università liberale in Forza Bocconi, tentativo fallito, per noi la parola liberale restava sacra.

L'umiliazione di vedere entrare in via Dante (sede della Voce) gli uomini delle coop rosse che, unici, si erano offerti di finanziare il giornale. E noi fuori, ai lati, con l'unica soddisfazione di vederli passare sotto le forche caudine degli sguardi di questi ragazzoti che non tradivano, che non si piegavano, per ricordargli che la borghesia non era morta, umiliata forse, ma qualcosa resisteva. 

Ricordo gli imbarazzi, il coraggio di quei giornalisti che rimasti al giornale (alla Voce non c'era posto per tutti) si presentavano al lavoro con La Voce sotto braccio sfidando la proprietà.

Noi che si andava in edicola a comprare 5 copie per volta per pagare il nostro debito di riconoscenza verso una persona per bene. Certo, c'erano eccessi, non tutto era condivisibile nei toni, ma noi sentivamo il dovere di esserci ed aspettavamo con impazienza le bellissime prime pagine di Vittorio Corona, padre del proprietario dell'agenzia fotografica Corona's, Fabrizio

Son tanti i ricordi, i pensieri che affiorano, ma soprattutto grazie per averci fatto combattere una bella battaglia, una di quelle che val la pena di combattere anche se si perdono.

Avevi ragione Direttore: "Della nostra linea non abbiamo da cambiare una virgola."

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martedì 12 luglio 2011

Il Manuale del CNDCEC cita il nostro blog

Il manuale del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili: ORGANIZZAZIONE E PIANIFICAZIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI CON L’UTILIZZO DEI SISTEMI INFORMATICI cita il nostro blog come esempio di comunicazione on line.

 Sono piccole soddisfazioni che fan pensare a come siano cambiati i tempi.

Ancora ricordo quando i siti se non proibiti erano osteggiati dagli Ordini professionali come pericoloso esempio di apertura al mercato.

Oggi finalmente qualcosa è cambiato ed alcune posizioni sono state riviste.

I casi di studio segnalati dal Consiglio nazionale sono:

Ricordo che questo è il secondo riconoscimento per il nostro studio e per la sua attività on line nel 2011.

Siamo già stati analizzati come case history nel libro di Giulia Picchi e Silvia Pavone “Marketing e management per commercialisti” edito da EGEA, la casa editrice dell’Università Bocconi di Milano a cui è seguito un lungo ciclo di convegni nei principali Ordini del nord Italia.

Consiglio il manuale oltre che ai giovani professionisti anche alle società di consulenza e servizi che lo potranno utilizzare trovandovi spunti interessanti per ripensare ed ottimizzare la propria organizzazione.

lunedì 11 luglio 2011

Nuovo regime 5%, i pompelmi, la california e altri deliri di politica economica

«Un'occasione succosa - dice Giuseppe Favretto, direttore del Centro per l'imprenditoria giovanile dell'università di Verona -: oggi per molti la scelta imprenditoriale è ineluttabile e queste misure offrono nuove chance. Parafrasando Oscar Wilde "il pompelmo è un limone che ha avuto un'opportunità e ne ha approfittato"».
«La misura va nella giusta direzione - sottolinea Stefano Manzocchi, direttore Luiss Lab of European Economics - perché affronta il nodo della disoccupazione giovanile e avrà un effetto moltiplicatore: le nuove leve sono portatrici di innovazione e come dimostra il caso californiano per ogni posto di lavoro creato nei settori delle nanotecnologie o delle energie alternative vengono generati altri cinque nell'indotto. È chiaro però che occorrerà vigilare sui possibili raggiri alla norma».

Senza entrare in pericolosi paragoni ortofrutticoli, mi chiedo in Luiss cosa insegnano. Mi auguro siano le solite sintesi deliranti dei giornalisti che oltretutto in questi giorni continuano a riportare limiti di età (under 35 anni) per usufruire del nuovo regime del 5% senza leggere la norma che non presenta più tali limiti. 


Poniamoci alcune domande:
  • Siamo sicuri che questo fantastico regime distorsivo agevoli i settori delle nanotecnologie e delle rinnovabili?
  • Secondo voi i fondi di investimento decideranno per la prima volta nella storia di investire su partite iva o si ostineranno a volere società di capitali?
  • Non sarà più facile che il nuovo regime sia utilizzato dalle nuove attività marginali senza grossi investimenti iniziali? perchè difficilmente sulle perdite si pagano imposte.
  • Secondo voi, e qui mi fermo, il caso californiano citato nell'articolo, funziona per qualche euro pagato in meno in fase di start up (dove comunque gli utili son difficili da vedere) o perchè c'è tutto un sistema Paese fatto di incubatori, di ricerca, di università che funziona?
Trovo ingannevole spostare l'attenzione ad agevolazioni di pochi euro senza pensare ad interventi più strutturati ed incisivi.

Condivido pienamente quanto sostiene Paolo Gubitta, direttore scientifico Mba imprenditori della Fondazione Cuoa: «Siamo di fronte a un progetto [...] che non sembra adeguato per attrarre laureati: la ditta individuale si addice ad attività a basso rischio, come servizi alla persona, piccolo commercio, o lavori artigianali molto semplici, più attraenti per gli immigrati o i giovani italiani a bassa scolarizzazione che per gli alti profili».

PS ricordo inoltre per chi gioisce rientrando nel nuovo regime che a fronte di 5 anni (al massimo) di agevolazione fortissima (imposte solo al 5%) prima si aveva:
  • Per i primi tre anni imposta al 10%;
  • Per i successivi (per sempre) imposta al 20%
  • niente studi di settore
  • niente iva
  • niente commercialista
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mercoledì 6 luglio 2011

Il copia e incolla di Tremonti

Questo Paese ha molte colpe, ma credo che ci siano cose che non si merita.
L'ultima manovra Tremonti per esempio a mio parere rappresenta proprio una mancanza di rispetto per il Paese.

Non è un momento facile, le istituzioni hanno perso di credibilità e l'economia è in affanno. F

Forse era il caso di una manovra più coraggiosa e di sistema mentre si è scelto di mettere qualche toppa qua e là per recuperare gettito per le sempre più affamate casse dello Stato.

Delega fiscale: dal blog de La Voce una breve analisi ed il confronto con la delega di quasi 10 anni fa: Il Governo ha approvato una bozza di legge delega per la riforma fiscale. Un documento costruito molto in fretta, con pochi ingredienti, dagli esiti distributivi e di gettito assolutamente incerti. Per rimpolparlo si è allora ricorsi al più classico "copia e incolla" dalla legge delega presentata da Tremonti nel 2001, approvata dal Parlamento nel 2003 e poi largamente non esercitata. Come se nulla, nel frattempo, fosse cambiato nel sistema fiscale erariale, regionale e locale. Il tema del fisco è delicato. Di improvvisazione e pressappochismo non c'è proprio bisogno.

Regime dei minimi: ne abbiamo già parlato qui su agevolazioni e distorsione del mercato

Concessioni: riduzione dell'ammortamento all'1% indipendentemente dalla durata delle concessioni e quindi svincolandolo dal criterio civilistico con il rischio (certezza) di maggiori costi sui cittadini

Sanzioni fiscali al privilegio: che significa falcidia del chirografo e difficoltà a presentare concordati preventivi.

Tassa sul risparmio: L’economista Luigi Zingales ha calcolato che tra imposta di bollo a 120 euro e ritenuta (12,5%) un risparmiatore con 10mila euro in titoli che abbiano un rendimento nominale del 3% «paga 180 euro all’anno in imposte pari al 60% del proprio reddito nominale e 180% del proprio rendimento reale (assumendo un tasso di inflazione pari al 2%)». Cioè: uno presta soldi allo Stato e anziché guadagnarci ci perde. Non solo. Secondo lo stesso economista, «un risparmiatore con 30mila euro in titoli paga il 33% del proprio reddito nominale e 100% del proprio rendimento reale; un risparmiatore con 100mila euro in titoli paga il 24% del proprio reddito nominale in imposte e il 72% del proprio rendimento reale». Chi più ha meno paga

Non entro poi sui tagli alle pensioni (non aveva più senso aumentare l'età pensionabile?) e sui mancati tagli ai costi della nostra burocrazia o sulle norme salva fininvest.


Sia chiaro, io sono per tagli pesanti, riduzione del personale e contemporaneo aumento della spesa per investimenti.

Soprattutto credo che riforme a costo zero si possano fare, dalle liberalizzazioni e i costi standard su sanità e acquisti. Ridurre gli adempimenti burocratici a volte vale di più di qualche minima agevolazione.

L'imprenditore non deve aver bisogno del commercialista per fare le sue scelte imprenditoriali, deve poter valutare la sua strategia e l'impatto fiscale della stessa con leggi semplici, segnando i numeri su un foglio di carta al bar.

Lo spesometro è davvero necessario? le complicazioni sulle agevolazioni 36% e 55%? la miriade di deduzioni/detrazioni? i mille accertamenti per scovare il nero?

Ma possibile che non si incentivi l'uso delle carte di credito? possibile che questo Stato emetta banconote da 500 euro? ma secondo voi servono per pagare i caffè al bar?

Ma non avrebbe più senso far risparmiare alle imprese un pò di costi di burocrazia e rispettarle un pò di piu? Come contribuente e come professionista da troppo tempo non mi sento più rispettato.

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martedì 5 luglio 2011

Regime dei minimi: agevolazione o distorsione del mercato?

Chi segue questo blog sa quanto ci siamo impegnati per diffondere la guida al regime dei contribuenti minimi e quanto ne abbiamo sottolineato i vantaggi (tra cui non aver bisogno del commercialista).

Oggi i regimi agevolati vengono riformati e concentrati in un unico regime con imposizione al 5%.

Mi chiedo quanto gioire per una agevolazione (che pare francamente eccessiva) e quanto preoccuparsi di una logica distorsiva del mercato (il tuo potenziale concorrente non paga imposte, tu si).

Il regime dei minimi inoltre aveva aiutato all'emersione del nero di dipendenti e pensionati con un secondo lavoro. E l'aliquota del 20% era si agevolata, ma ritenuta comunque equa dai più.

Sotto riporto bozza di manovra in attesa di conoscere il testo definitivo.
Verificate se rientrate ma per festeggiare aspettate il testo definitivo.



Art. 27
(Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità)

1. Per favorire la costituzione di nuove imprese da parte di giovani ovvero di coloro che perdono il lavoro e, inoltre, per favorire la costituzione di nuove imprese, gli attuali regimi forfettari sono riformati e concentrati in funzione di questi obiettivi. Conseguentemente, a partire dal 1° gennaio 2012, il regime di cui all’articolo 1, commi da 96 a 117 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, si applica, per il periodo d'imposta in cui l'attività è iniziata e per i quattro successivi, esclusivamente alle persone fisiche:

a) che intraprendono un’attività d’impresa, arte o professione;

b) che l’hanno intrapresa successivamente al 31 dicembre 2007. L’imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi e delle addizionali regionali e comunali prevista dal comma 105 dell’articolo 1 della legge n. 244 del 24 dicembre 2007 è ridotta al 5 per cento.

2. Il beneficio di cui al comma 1 è riconosciuto a condizione che:

a) il contribuente non abbia esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività di cui al comma 1, attività artistica, professionale ovvero d'impresa, anche in forma associata o familiare;

b) l'attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l'attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell'esercizio di arti o professioni;

c) qualora venga proseguita un'attività d'impresa svolta in precedenza da altro soggetto, l'ammontare dei relativi ricavi, realizzati nel periodo d'imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non sia superiore a 30.000 euro.

3. Coloro che, per effetto delle disposizioni di cui al comma 1, pur avendo le caratteristiche di cui ai commi 96 e 99 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, non possono beneficiare del regime semplificato per i contribuenti minimi ovvero ne fuoriescono, fermi restando l'obbligo di conservare, ai sensi dell'articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, i documenti ricevuti ed emessi e, se prescritti, gli obblighi di fatturazione e di certificazione dei corrispettivi, sono esonerati dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili, rilevanti ai fini delle imposte dirette e dell'imposta sul valore aggiunto, nonché dalle liquidazioni e dai versamenti periodici rilevanti ai fini dell'IVA previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 100. I soggetti di cui al periodo precedente sono altresì esenti dall’imposta regionale sulle attività produttive di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446.

4. Il regime di cui al comma 3 cessa di avere applicazione dall’anno successivo a quello in cui viene meno una della condizioni di cui al comma 96 ovvero si verifica una delle fattispecie indicate al comma 99 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

5. I soggetti di cui al comma 3 possono optare per l’applicazione del regime contabile ordinario. L’opzione, valida per almeno un triennio, è comunicata con la prima dichiarazione annuale da presentare successivamente alla scelta operata. Trascorso il periodo minimo di permanenza nel regime ordinario, l’opzione resta valida per ciascun anno successivo, fino a quando permane la concreta applicazione della scelta operata.

6. Con uno o più provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle entrate sono dettate le disposizioni necessarie per l’attuazione dei commi precedenti.

7. Il primo e il secondo periodo del comma 117 dell’art. 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 sono soppressi. Al terzo periodo le parole “Ai fini dell’applicazione delle disposizioni del periodo precedente,” sono soppresse.

venerdì 1 luglio 2011

Tremonti, la manovra ed il rigore post mortem

Il titolo è in parte rubato ad Alberto Mingardi.
Commento alla manovra Tremonti di Alberto Bisin e Sandro Brusco dal blog NoisefromAmerika. Vi consiglio di leggerlo tutto con attenzione.

"Il significato di questo procrastinare la manovra, con la collocazione di 40 miliardi su 47 a date certamente successive alle prossime elezioni, non è sfuggito a nessuno.........
La scelta di rimandare i tagli necessari al 2013 e 2014 è assolutamente irresponsabile perché tra due anni, nel 2013, potrebbe non esserci più il Paese, nel senso che, senza agire sui conti pubblici, il Paese si potrebbe trovare di qui al 2013, assolutamente impreparato, a dover affrontare una crisi vera e quindi a dover impostare una manovra di quelle che fanno male per davvero."

Segnalo anche il commento di Paolo Manasse che fa più o meno le stesse considerazioni.

Tutte le persone citate sono docenti universitari, nessuno pare pericoloso comunista.

Sto cercando qualche scusa, anche ideologica per non credergli, ma proprio non ne trovo.

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La svizzera verde

Si fa sentire sempre più forte il richiamo del marketing territoriale dei Cantoni Svizzeri.
"Si consuma a colpi di sgravi fiscali, incentivi eburocraiia snella la competizione tra i cantoni svizzeri per attirare le imprese italiane. Tre le aree con spiccato interesse verso l'Italia: Ticino, Grigiori e Vallese. Tra queste è il Canton Ticino che vanta il numero maggiore di imprese italiane. Ma grazie a sgravi fiscali e terreni a buon mercato, Grigioni e Vallese risultano oggi molto competitive"

Ultimamente sento sempre più imprenditori pensarci.
Forse neanche tanto per gli incentivi, quanto per fuggire da un ambiente che ritengono ostile alle imprese.

Recentemente un collega mi raccontava l'esperienza avuta con il fisco brasiliano.
All'azienda cliente interessata a produrre in Brasile è stato assegnato un referente dal locale ufficio del Ministero, lingua madre italiana, che ha fornito consulenza sulle agevolazioni fiscali offerte dal Brasile alle imprese straniere che intendono strasferire li la produzione.

Particolari agevolazioni sono offerte alle aziende che operano nei settori considerati strategici per la crescita del Paese. Il fisco anche come strumento di crescita e di politica economica.

Tutto molto più semplice, tutto molto più chiaro: "patti chiari ed amicizia lunga".
In alcuni Paesi il sistema fiscale e giuridico rappresenta una variabile competitiva.

Nessuno vuole riduzioni fantasiose di imposte, ma correttezza e regole semplici e non vessatorie.

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