venerdì 27 maggio 2011

Imparando a fare il papà...

Mercoledì sono diventato papà!
Mamma e bimbo sono meravigliosi.
Quello che ricordo di piu della mia infanzia è la straordinaria capacità dei grandi nel raccontarmi storie. Ore e ore ad ascoltare affascinato racconti ed avventure al suono rassicurante della voce dei miei o delle nonne.

E poi l'importanza dei discorsi "da uomo a uomo" con mio padre, piccoli momenti tutti per me che si ritagliava in una vita impegnatissima dal lavoro. Piccoli momenti attesi con impazienza da entrambi. Erano spazi in cui ero al centro di tutto, a cui mi preparavo per raccontargli tutte le mie piccole grandi riflessioni di bimbo.

Momenti magnifici che spero di poter condividere con il piccolo Tommaso.

martedì 24 maggio 2011

Crescita asfitica, produttività tenue, rischi di impoverimento

Presentato in questi giorni il Rapporto Annuale ISTAT sulla situazione del Paese nel 2010.

Un articolo de Il Foglio ne sintetizza cosi le principali linee di tendenza: crescita asfitica, produttività tenue, rischi diimpoverimento. 

Mi interessa però riportare anche una allarmante osservazione del Prof Manasse (che vanta tra le sue numerose imprese anche quella disperata di aver cercato di insegnare macroeconomia al sottoscritto) sul suo blog: 

Paolo Manasse “Mi limito qui a segnalare le parole di Giovannini nella premessa al Rapporto, perchè mi sembrano abbastanza preoccupanti (neretto mio):

...(p.6)"Per garantire l’attendibilità dei dati e l’indipendenza di chi li produce si impone un deciso rafforzamento degli istituti nazionali di statistica, per metterli al riparo da ingerenze di carattere politico. In questa direzione va la recente Comunicazione della Commissione europea Rafforzamento della gestione della qualità delle statistiche europee del 15 aprile 2011, che prefigura modifiche alla regolamentazione dell’Unione in campo statistico e alle legislazioni nazionali, nonché l’assegnazione al Sistema statistico nazionale di risorse adeguate per fronteggiare la crescente domanda di informazione. Purtroppo, i vincoli posti al funzionamento degli enti di ricerca italiani, tra cui l’Istat, non vanno in questa direzione e dovrebbero, quindi, essere rivisti."


Se si iniziano a truccare i dati per falsare le analisi la ripresa economica sarà sempre più lontana.

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giovedì 19 maggio 2011

Come internet sta trasformando l’economia italiana

Vi segnalo un report molto interessante che prova a stimare il valore complessivo di internet in Italia considerando le sue innumerevoli applicazioni.
Questo blog è letto in prevalenza da professionisti ed imprenditori. Mi piace l’idea che documentazione come questa possa aprire una riflessione su come migliorare la propria impresa, aprirla al futuro.

Dico subito che non condivido qualche eccesso di entusiasmo sia numerico sia di impostazione. Internet è importante ma non è tutto. Di certo però può costringere l’azienda a guardarsi allo specchio e riflettere sulla propria strategia.

“Google ha commissionato a Boston Consulting Group l'elaborazione di un'analisi indipendente volta a individuare l'attuale impatto di Internet sull'economia italiana e le prospettive di crescita dell'Internet economy.
Nel 2010, Internet ha contribuito al PIL italiano con 31,5 miliardi di euro, pari al 2%.Questo dato più che raddoppierà entro il 2015. In uno scenario conservativo l'Internet economy rappresenterà 59 miliardi di euro, pari al 4,4% del PIL italiano, con un tasso di crescita annuo del 18%”.

Il titolo completo del report è Fattore Internet – Come Internet sta trasformando l’economia italiana ed è disponibile in PDF

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sabato 14 maggio 2011

Proroga versamenti un filo scomoda

Una riflessione controcorrente in un momento in cui a furia di fare i furbi la via si fa sempre piu stretta. Oggi festeggiamo un piccolo vantaggio a fronte dell'ennesima dimostrazione di una macchina statale inefficiente e costosissima.
Festeggiamo per aver guadagnato un euro mentre ne perdiamo 10 in burocrazie faraginose.

Della proroga dei versamenti abbiamo già parlato, grandi festeggiamenti tra imprenditori che risparmieranno un pò di interessi, una buona sorpresa per il loro polmone finanziario.
I commercialisti ed i loro collaboratori scoprono con entusiasmo di aver guadagnato qualche giorno per i propri adempimenti, qualche we in più in famiglia.

Ma ci siamo chiesti quanto ci costa tutto questo?
  •  Inefficienza: ancora una volta la macchina burocratica non riesce a fornire in tempo utile modelli e dichiarazioni per effettuare i versamenti. Forse perchè son troppo complicati? forse perchè bisognerebbe semplificare e razionalizzare?;
  •  Mancata pianificazione: grazie per la proroga, ma perchè non è possibile riuscire ad avere per tempo gli strumenti per riuscire a lavorare correttamente? e nei giorni di proroga io dovessi fare altro? qualche operazione straordinaria per esempio? perchè lo Stato deve essere un partner cosi inaffidabile? ricordo che non mi sta dando dei giorni in più per lavorare, mi ha fornito l'input tardi e quindi ritarda l'output.
  •  Disuguaglianza per i cittadini: autonomi ed imprese traggono un beneficio non concesso ai dipendenti (lunghissima peraltro la lista di benefici dei dipendenti non concessi agli autonomi).
  •  Danno per l'erario: ma quanto costa un tale ritardo per l'erario? quanto si tramuterà in nuove tasse? Oggi festeggiamo un piccolo vandaggio a fronte dell'ennesima dimostrazione di una macchina statale inefficiente e costosissima. Festeggiamo per aver guadagnato un euro mentre ne perdiamo 10 in burocrazie faraginose.
So che dovrei gioire ma è possibile che la nostra burocrazia si dimostri sempre cosi inaffidabile?

Proroga versamenti UNICO 2011

COMUNICATO STAMPA

Più tempo per i versamenti e per il 730.
Adempimenti di agosto, stop fino al giorno 22.


Scarica il comunicato stampa con lo schema dei versamenti unico 2011

Con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato oggi, è stato previsto lo slittamento dei termini, dal 16 giugno al 6 luglio 2011, senza alcun pagamento aggiuntivo, dei versamenti delle imposte dirette, dell’Irap e dell’acconto della cedolare secca.
Il Dpcm prevede, inoltre, in relazione alle stesse imposte, la possibilità di effettuare i versamenti dal 7 luglio al 5 agosto 2011, versando una maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40 per cento.

Quest’anno la proroga riguarda indistintamente le persone fisiche, mentre per tutti gli altri lo spostamento in avanti delle scadenze si riferisce soltanto alle attività interessate dagli studi di settore.

Più tempo anche per i contribuenti che presentano il modello 730, che potrà essere consegnato al datore di lavoro entro il 16 maggio 2011 e ai Caf o ai professionisti abilitati, entro il 20 giugno 2011.A favore dei Caf e dei professionisti abilitati è stato, inoltre, previsto un differimento dal 30 giugno al 12 luglio 2011 per la trasmissione telematica del modello 730 presentato da lavoratori dipendenti e pensionati.

Estate di riposo per i versamenti e gli adempimenti. Infatti, il Dpcm prevede che le scadenze in agenda tra il 1° e il 20 agosto vengano tutte spostate a sabato 20 e, quindi, automaticamente a lunedì 22 agosto, per consentire ai contribuenti di fruire di più tempo per effettuare i versamenti evitando gli eventuali disagi legati al periodo estivo.

Non rientrano, in ogni caso, in questa ultima finestra i versamenti con la maggiorazione dello 0,40 per cento, che vanno eseguiti dal 7 luglio al 5 agosto.

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domenica 8 maggio 2011

Twitter, imprenditore ed i giornalisti

Una breve riflessione sulla celebrità ottenuta dall'imprenditore che ha twittato commenti dall'assise di confindustria.
L'imprenditore posta regolarmente interessanti osservazioni sul suo blog. E' uno dei più seguiti della rete tra quelli di argomento economico. Posta mantenendo l'anonimato mantenendo con coerenza posizioni spesso scomode e poco allineate.
Lo seguo da parecchio e trovo affascinante come tutta l'attenzione ieri si sia posata sul fatto che twittasse e non sui contenuti espressi da confindustia o da lui stesso nei vari post facilmente ritrovabili in rete.
Scrivo da iPod, perdonate quindi la mancanza di link, ma e' davvero triste che dei giornalisti professionisti:
- non abbiano capito il tenore delle osservazioni dell'imprenditore che, pur criticando, si definisce confindustriale;
- non si siano concentrati sui contenuti e sulle incongruenze di una Confindustria che continua a parole a chiedere mercato ma che lo teme come il fuoco;
- non abbiano approfondito la linea tenuta nel suo blog;
- si siano allineati ai soliti consulenti di webmktg tutti eccitati dall'uso dello strumento senza capire che e' solo un mezzo, cio' che conta sono i contenuti.

Inoltre si ripete ancora una volta lo scenario in cui Internet influisce poco salvo riuscire ad accalappiare quattro tonti di giornalisti eccitati dalla tecnologia che vengono usati come megafono.
Io di mio continuerò a seguire l'imprenditore confindustriale per la profondità ed il coraggio dei suoi contenuti e non per i mezzi che utilizza.
Bravo imprenditore, ma per quello che dici!

martedì 3 maggio 2011

Start up, innovazione e la paura dell'inglese.

Lo confesso, quando nel mio lavoro sento troppo spesso parlare gli italiani usando parole in inglese ho paura.

Business plan: i numeri devono tornare esattamente come quando si fa un bilancio previsionale o un piano di impresa. Capisco che l'ottimismo fa molto americano, ma non è una giustificazione per fantasticare sul fatturato.

Start up: ogni impresa è un atto di eroismo, ma è importante capire la differenza tra lavoro personale e impresa. Per costituire una società di capitali servono i capitali. Può sembrar triste ma è cosi.

Innovazione: ogni impresa fa innovazione, spesso le imprese metalmeccaniche sono più innovative di chi fa web design. temo sia ormai il caso di rassegnarsi, internet ieri era il futuro, oggi è quotidianità. Il che del resto non è poi cosi male se si pensa all'allargarsi del mercato potenziale.

Agevolazioni: quello che un imprenditore serio dovrebbe aspettarsi è un sistema legislativo che tuteli il suo fare impresa, non incentivi personalizzati. Ridurre adempimenti e burocrazia è il miglior incentivo possibile.

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lunedì 2 maggio 2011

Banda larga ed i costi dello Stato

Oggi, facendo due chiacchiere con il mio consulente informatico, mi lamentavo dell'eccessivo costo della gestione informatica di studio senza ottenere significativi passi in avanti in termini gestionali.

In sostanza mi domandavo che senso ha avere server interni piuttosto che terziarizzare il tutto (tralasciando l'effetto aruba).

Non la faccio troppo lunga, ma pare che i limiti della rete e della capacità di banda impediscono a diversi operatori di offrire soluzioni più innovative e a prezzi ridotti sul mercato.

In sostanza a causa in parte (sicuramente cercando qualche soluzione si trova) di miopia statale mi ritrovo (io come tutti sia bene inteso) a sobbarcarmi di costi notevoli.

Ma c'è da domandarsi anche perchè devo faticare per essere costantemente un innovatore? perchè quello che cerco non è possibile trovarlo normalmente sul mercato?

Sono finiti i tempi in cui la banda era semplicemente un investimento, è una urgenza!

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