venerdì 27 febbraio 2009

Viva le BANCHE.... inglesi!

Dialoghi sparsi con un caro amico tornato come molti da Londra a seguito del crollo dei mercati. Dopo una lunga esperienza internazionale in posti di assoluto rilievo ora lavora per una banca italiana.
  • Come è triste Milano, non c'è nulla da fare, è grigia.. Londra invece è piena di giovani, di entusiasmo di ricchezza (???)
  • Cosa vuoi...il lavoro qui... in inghilterra si che le banche funzionano.. (puoi dirlo forte!!! hanno incasinato tutto il mondo. qui sti lavativi di bancari al massimo ti incasinano un pò la vita...)
  • qui si lavora poco e male.. nessuno spirito imprenditoriale.. tutti pensano solo ad arrivare al 27 del mese.. (sarà che forse c'è anche meno da lavorare?)
  • La moglie architetto: si insomma sai...una professionista..per modo di dire. qui sto a partita iva lavorando in un grosso studio, in inghilterra invece che sono più seri mi avevano assunta... si li è tutta un' altra cosa .. (si certo.. il fatto che sei stata licenziata senza preavviso e rispedita a casa senza passare dal via non contraddice affatto il tuo pensiero)

Vi assicuro, è un caro amico, persona intelligente... ma sembra di sentir parlare i vecchi craxiani: quando c'era lui.. be si qualche mazzetta.. si il debito pubblico... però l'economia girava!

Un dialogo surreale. PS: forse oltre ai top manager delle banche bisognerebbe fare qualche attenta critica ai direttori del personale delle stesse.. Link: Per restare aggiornato iscriviti alla nostra Newsletter!

Cresce la voglia di confronto

Qualche giorno fa parlando con un mio cliente rilevavamo che a seguito della crisi è tornata la voglia di confrontarsi, di darsi da fare... e anche la cortesia.
La gente ascolta di più, è meno arrogante.
Un interessante effetto collaterale.
Non sempre e non tutti ovviamente. Nel mio lavoro riscontro che diversi imprenditori mi cercano più spesso per confrontarsi, migliorando così anche la mia possibilità di fornir loro un apporto positivo.
Speriamo che le tensioni finanziarie che sempre più si stanno sentendo non peggiorino la situazione bloccando così la voglia di ristrutturarsi di molte imprese.

mercoledì 25 febbraio 2009

Non c'è crisi, ovvero dell'ottimismo!

L'altro giorno ero a cena con un collega che si mostrava particolarmente ottimista sulla situazione economica.
Sia chiaro, anche io non sono negativo, ma sono convinto che prima del 2010 ci toccherà lavorare parecchio per mantenere quote di mercato, tenere la marginalità a cui eravamo abituati.
Soprattuto sono convinto che le pmi italiane sono di fronte ad una rivoluzione ampia e complessa.
Questo mio collega invece sostiene che molto dipende dall'atteggiamento psicologico generale. E che in fondo l'attitudine alla spesa non è diminuita.
Siano usciti a cena in uno splendido ristorante a mangiare un'esotica carne di bufalo.
A fine serata il ristoratore ci ha chiesto di attendere qualche secondo per calcolare lo sconto: nella quarta settimana del mese il ristorante ribassa i prezzi del 20%!!!
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giovedì 19 febbraio 2009

Linkedin e l'imprenditore: l'umiltà e la ricerca di confronto

In questi giorni mi ha chiamato in Studio un vecchio amico che non sentivo da più di 10 anni. Come a volte accade ci siamo persi di vista. Cercando informazioni sulla liquidazione di società ha trovato una mia presentazione e tramite linkedin ha trovato i miei recapiti.

Tralasciando la parte personale e quella più tecnica, ci siamo ritrovati a parlare di come fare impresa e delle difficoltà che si incontrano. La sua è la storia virtuosa di una media impresa e offre una serie di spunti interessanti:
  1. passaggio generazionale riuscito, pur con qualche difficoltà iniziale;
  2. elevata cultura imprenditoriale del successore;
  3. internazionalizzazione (l'export è pari al 60% del fatturato): attenta analisi delle possibili variazioni della domanda dei mercati locali;
  4. Attenta gestione finaziaria ed utilizzo delle risorse messe a disposizione dal sistema confidi.
L'azienda già nella prima metà del 2008 ha iniziato a prepararsi alla crisi della domanda:
  • ridefinizione della rete di vendita;
  • corsi di inglese e mktg per tutti i dipendenti che entrano o potranno entrare anche marginalmente in contatto coi clienti ( 10 persone su 40, senza contare gli agenti);
  • attenzione alla gestione delle scorte;
  • rinegoziazione dei debiti portandoli a lungo.
Mi ha fatto giustamente notare che i corsi sono stati in gran parte finanziati da enti statali e che all'impresa non sono costati molto di più del costo/opportunità.

L'uso attento del Confidi ha permesso di assorbire meglio le tensioni finanziarie.
L'imprenditore si lamenta di trovare peraltro poche occasioni di confronto e del fatto che molti suoi colleghi non leggono libri di management, non si mettono abbastanza in discussione, non hanno l'umiltà di ascoltare e domandare. Lui invece trova stimolante analizzare anche settori non attigui al suo, chiedere consiglio ad amici consulenti di direzione.... senza imbarazzi ma con tutto l'entusiasmo che la curiosità può dare ad una persona preparata.

Mi è sembrato un bel caso da sottoporvi. Già da sola l'esigenza manifestata di ricerca di dialogo e confronto mi sembra un'ottima lezione. Ai primi di marzo ci incontreremo per un aperitivo a Milano. Chi vorrà unirsi sarà bene accetto.

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mercoledì 18 febbraio 2009

Decidere cosa non fare.

Il 2009 è un anno che da subito si è annunciato come complicato.
Mi si stanno ponendo davanti molte scelte da prendere. Decisioni non sempre facili, ma che credo andranno a semplificare lo scenario in cui lo studio opera. Alcune erano decisioni rimandate da qualche mese ma che ormai diventano più urgenti.
Scegliere a volte è faticoso, ma fortunatamente vedo sempre più nitidamente definirsi il progetto imprenditoriale/professionale che stiamo costruendo.
Molto spesso la scelta è decidere cosa non fare. Stano a dirsi ma è forse è quella che ci definisce di più.
L'unico pensiero è che stiamo costruendo oggi perchè negli ultimi anni abbiamo messo delle solide fondamenta. A volte anche in maniera inconsapevole. Non ci stavamo preparando alla crisi, ma stavamo seguendo un percorso, a volte anche non sempre chiaro, che ci ha portato ad essere più forti.
Siamo fortunati o stiamo seguendo un metodo giusto? questa è una domanda che mi pongo sempre più spesso e a cui non so rispondere con certezza.
Di sicuro ampliare il dialogo e la riflessione (anche in rete) mi ha aiutato molto. Il confronto anche o soprattutto con imprenditori fuori dal nostro settore, lontani o forse vicini.... questo forse è il metodo che ci ha permesso di crescere e rafforzarci.

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sabato 14 febbraio 2009

La Crisi ci preoccupa

Berlusconi: «La crisi ci preoccupa»

Riprendo un post dell' Imprenditore, arricchendolo con l'affascinante pensiero di nobili economisti:
"Si riaffaccia sui mercati il rischio-paese, confermato dalla pessima situazione economica e finanziaria di numerosi stati. In Italia è visto come un limite all'attuazione di una politica economica espansiva. E la questione torna a essere quella di garantire la sostenibilità del debito in maniera credibile. La strada migliore è un'azione volta a innalzare il tasso di crescita del prodotto. Se la crescita non ripartirà, anche gli equilibri del nostro bilancio pubblico resteranno fragili, obbligando il governo a politiche di carattere quasi punitivo nelle fasi basse del ciclo" (la Voce)
Bene, ora che Berlusconi si è accordo che i problemi stanno arrivando, Veltroni si trova concorde, gli economisti studiano l'affascinante problema....
Ora che si fa?

giovedì 12 febbraio 2009

Governance e politica

Riporto un interessante news di NedCommunity.
Nedcommunity è la prima associazione creata in Italia con l’obiettivo di valorizzare, sostenere e sviluppare la figura e il ruolo dei componenti non esecutivi di organi societari di amministrazione e controllo. Al di là dell'idea che ciascuno può farsi sul ruolo degli amministratori indipendenti, in questo caso mi sembra che offrano un interessante spunto di riflessione.

Il 5 febbraio il Sole 24 Ore ha pubblicato una lettera dei consiglieri indipendenti di ENI Alberto Clò, Marco Reboa e Francesco Taranto, tutti associati NedCommunity. Questi, sulla base della recente approvazione del Ddl 1333 (“Ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria araba libica popolare socialista, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008”), esprimono le loro perplessità sulla costituzionalità del provvedimento che, di fatto, pare volto a penalizzare (attraverso un’addizionale IRES ventennale) non una pluralità di imprese, ma esclusivamente Eni. Ciò crea all’impresa, in termini fiscali, uno svantaggio competitivo non trascurabile. A ciò si aggiungono alcuni recenti interventi di esponenti politici volti a condizionare le scelte gestionali dell’impresa stessa. Alla luce di questa circostanza, Clò, Reboa e Taranto, in qualità di amministratori indipendenti eletti in rappresentanza delle minoranze, manifestano i loro timori sulla possibili manifestazioni “di neo interventismo politico” che possono coinvolgere le imprese, come ENI, in cui lo stato rappresenta ancora l’azionista di riferimento. In allegato si riporta integralmente il contenuto della lettera pubblicata dal Sole 24 Ore: my_documents/my_files/Z2ZD3_02_05Sole24Ore.pdf


mercoledì 11 febbraio 2009

Per ascoltare occorre tacere

"Per ascoltare occorre tacere. Non soltanto attenersi a un silenzio fisico che non interrompa il discorso altrui (o se lo interrompe, lo faccia per rimettersi a un successivo ascolto), ma a un silenzio interiore, ossia un atteggiamento tutto rivolto ad accogliere la parola altrui. Bisogna far tacere il lavorio del proprio pensiero, sedare l'irrequietezza del cuore, il tumulto dei fastidi, ogni sorta di distrazioni. Nulla come l'ascolto, il vero ascolto, ci può far capire la correlazione fra il silenzio e la parola. "

Tratto da uno degli ultimi scritti dello studioso di letteratura italiana Giovanni Pozzi.
(Trovato per caso su internet cercando su google "silenzio" a commento di tutto il vociare sulla vita e sulla morte a cui abbiamo assistito in questi giorni).

Sondaggio: previsioni 2009

Pubblichiamo finalmente il sondaggio degli iscritti alla newsletter.
Per visualizzarlo meglio è sufficiente cliccare sull'immagine.

Le risposte delineano una forte incertezza sull'andamento del 2009, una forte tensione ad innovare e a tagliare i costi probabilmente provocando tensioni nei rapporti coi fornitori.

Emerge un forte bisogno di crescere ed innovare. nemico numero uno è l'immobilismo.

E' previsto inoltre verso fine anno un ritorno alle operazioni straordinarie, sintomo di movimenti tra i competitors del proprio mercato. Probabilmente ci si attende una maggiore concentrazione del mercato.

Sono i risultati del primo sondaggio svolto tra i nostri lettori e risale ad inizio anno. Trovo lo strumento molto interessante. Sicuramente può offrire diversi spunti anche operativi per meglio rispondere alle esigenze delle imprese.

Ringazio tutti i numerosi partecipanti che hanno impiegato qualche minuto a compilare il test.


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martedì 10 febbraio 2009

Le soddisfazioni di un commercialista e del suo blog

I visitatori del nostro blog aumentano di continuo.per aiutarli a restare sempre aggiornati, oltre che alla newsletter, è possibile iscriversi ai FEED.
Ci stiamo avvicinando ai 1.800 iscritti alla newsletter.
Per noi è un grande successo, soprattutto perche sempre di più scopriamo di avere lettori fedeli che ci seguono, dandoci aiuto e consigli.

Per chi volesse, questo è l'indirizzo:ISCRIZIONE FEEDBURNER .

lunedì 9 febbraio 2009

ROTTAMAZIONE: CHI CI GUADAGNA?

Vi segnalo un paio di interessanti articoli su la Voce
Il governo vara il piano di aiuti al settore automobilistico: circa 750 milioni. Ma un sussidio comporta uno spreco di risorse perché il prezzo pagato dal consumatore diventa inferiore al costo che la società sostiene per produrre il bene. Inoltre, se aumentano gli acquisti di auto diminuiscono quelli di altri beni. E i settori penalizzati si sentirebbero autorizzati ad avanzare richieste simili. In una rincorsa all'aiuto di Stato i cui effetti si neutralizzerebbero a vicenda e che potrebbe compromettere la sostenibilità del debito pubblico.
Nel frattempo si realizzano enormi “extraprofitti” per le concessionarie autostradali in Italia.
Non prendo posizione. Trovo comunque molto interessanti e fuori dal coro le posizioni dei due economisti. Il primo vanta anche lo straordinario merito di essere stato mio professore di economia politica ;-)

venerdì 6 febbraio 2009

Lezione sulla valutazione d'azienda

Pubblico il materiale della lezione tenuta alla SAF (Scuola Alta Formazione) dell'Università Bocconi. La presentazione che potete trovare sotto, rappresenta un breve estratto del materiale presentato al corso, parzialmente integrato con l'ultima slide.
La lezione mi è stata molto utile per ripercorrere con gli studenti la predisposizione di una perizia di stima su partecipazioni societarie.
Le osservazioni dei giovani professionisti iscritti al post laurea sono state molto pertinenti. ne farò tesoro per prossime lezioni e per la nuova edizione del libro.


Ricordo che chi è interessato ad approfondimenti su operazioni straordinarie, valutazione d'azienda e relative perizie di stima, può trovare maggiori informazioni sul Blog PERIZIE DI STIMA o iscriversi alla pagina LE PERIZIE DI STIMA E LA VALUTAZIONE D'AZIENDA su Facebbok .

Questa pagina è un tentativo sperimentale di maggiore fruibilità dei contenuti del blog e degli aggiornamenti del libro "Le Perizie di Stima"

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mercoledì 4 febbraio 2009

Facebook: la pagina su Le Perizie di Stima

Sono stato a lungo dibattuto se inserire un pagina su facebook.
Da una parte lo trovo uno strumento interessante. dall'altra essendo prettamente legato allo svago inserire contenuti legati al mondo del lavoro forse può essere fuoriluogo.
Quindi questo è un esperimento, magari anche transitorio. Mi piacerebbe sentire pareri ed opinioni da parte dei lettori del blog. L'idea per il momento è che la pagina serva solo per aggiornare su:
  • novità legislative, giurisprudenziali e massime notarili successive alla pubblicazione del libro;
  • informazioni relative a prossime edizioni del testo.

Vuole essere uno spazio discreto, in massima parte di servizio per chi ha acquistato il libro, in parte anche promozionale. Mi piacerebbe leggere i vostri commenti.

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martedì 3 febbraio 2009

M&A: Le società di nuovo protagoniste.

Secondo un recente sondaggio realizzato in Europa da Ubs e Boston Consulting (riportato da ilsole24ore), il 43% dei dirigenti d'azienda intervistati dice di attendersi una fusione o acquisizione che modificherà lo scenario competitivo del loro comparto. Non ci sarà quindi tempo di piangersi addosso. Pianificare e ripensare la strategia d'impresa saranno le parole chiave di quest'anno. Interessante questo posto di Mauro Lupi (Le 4 R per vincere la crisi) certo lui parla di comunicazione, ma forse le riflessioni che fa possono farci venire in mente qualche buona idea anche in un'analisi strategica più ampia.
Nel 2009 saranno le società a comprare altre società spinte dal consolidamento industriale con l'obiettivo di creare un gap strategico con i concorrenti:
  • Rinforzare e ampliare il proprio portafoglio;
  • Espandere la propria presenza in mercati, geografici o di prodotto, ancora non presidiati;
  • Diventare leader di settore.
L' azienda dovrà essere veloce e capace di integrare i nuovi business, realizzare le sinergie e tagliare i costi, riuscendo a mantenere stime positive nella generazone di cash-flow.
Sarà interessante valutare gli effetti di questi cambiamenti che promettono di modificare in molti settori lo scenario competitivo. Il 2009 sarà un anno molto complicato. Un anno in cui si dovrà cercare di tenere positivi i flussi di cassa ma in cui bisognerà sforzarsi di allargare il proprio orizzonte strategico. Una grande sfida.

lunedì 2 febbraio 2009

La manovra...

Non dico che la manovra del governo non contenga strumenti interessanti, anzi. A breve indicherò quelli a mio parere più utili. Mi chiedo però che senso hanno i seguenti provvedimenti:

- inventivare gli straordinari.... quando si licenzia;

- ridurre gli interessi dei mutui.... quando gli interessi stanno scendendo;

- ipotizzare incentivi alla rottamazione pari a circa il 10% del valore dell'auto... quando già questo è lo sconto commerciale praticato dalle case.

Boh..... resto in timida attesa di capire meglio... temo che i tempi di azione della nostra politica economica siano troppo lenti e soprattutto manca un vero progetto.

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