martedì 30 settembre 2008

wall street: crisi di borsa e di giornalismo

Ieri sono uscito tardi dallo studio, ben oltre l'orario di cena, per chiudere un progetto di scissione.
Rientrato mi aspettavo di trovare in tv una attenta analisi economico finanziaria su wall street, il crollo delle borse, ecc...
Invece alitalia, alitalia, alitalia......

Ma possibile che non ci sia la percezione di cosa accade? di come tutto questo in fluirà sulla ricchezza dei cittadini? non parlo solo dei titoli che si hanno in portafoglio... parlo di valore delle case, di rallentamento dei consumi, di posti di lavoro, di stretta creditizia...

sabato 27 settembre 2008

Dimenticate il fatturato!

Una breve riflessione in questo uggioso sabato mattina.
La maggior parte delle imprese in difficoltà finanziaria hanno una caratteristica. L’imprenditore si concentra sul fatturato e non sui margini. Solo questi ultimi hanno importanza.
Possono essere sacrificati solo in base di una attenta strategia di investimento in tecnologia e know how.
La tecnologia può accellerare la transizione, non può produrla. Serve riorganizzare la struttura, rivedere i processi, i fornitori, la catena del valore, non affidarsi a speranze illusorie.

L'eccellenza non dipende dalle circostanze o da fattori esterni, ma è il risultato di scelte consapevoli. E soprattutto continue.

giovedì 25 settembre 2008

Buoni propositi di un Commercialista.

1 - provare a gestire il rapporto con i collaboratori con domande, non con risposte;

2 - creare una cultura in cui le persone vengono ascoltate;

3 - discutere, analizzare gli errori senza attribuire le colpe. Se il gruppo è formato da persone valide tenderà ad auto correggersi e a ricavare dagli errori insegnamenti e nuove conoscenze;

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Non Innamorarti

È ciò che ho appena detto ad un imprenditore. L’azienda ha serie difficoltà e parlando insieme sempre di più cerca di addolcire i dati, le previsioni, gli sviluppi del mkt.

Gli ho detto di non innamorarsi dell’idea. Il settore è in forte crisi e la sua impresa non ha nè le dimensioni nè le risorse per competere in maniera efficace. Non sta a me ovviamente prendere decisioni, ma costringerlo a guardare in faccia la realtà si, fa parte del gioco. Ed è un gioco spiacevole.

Ed è ciò che consiglio. Non innamoratevi delle idee. Verificate, verificate, verificate. Sempre! Ci sono esempi virtuosi a cui ispirarsi come abbiamo già citato. Ogni idea di business va quotidianamente riverificata sul mercato e contemporaneamente bisogna sempre avere una strategia di uscita.



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mercoledì 24 settembre 2008

Prima CHI

In un contesto di forti cambiamenti la strategia dipende dalle persone con cui si collabora, valorizzare i professionisti viene prima della scelta della strategia. Questo non deve generare fraintendimenti.
L' impresa dovrà costringersi a raggiungere l'eccellenza per attrarre un flusso costante di talenti.

Cito un manager “non so dove dobbiamo portare questa società, ma so che ce parto con le persone giuste, pongo loro le domande giuste, e le impegno in una serrata discussione, troveremo un modo per rendere grande questa impresa”

A corollario di tutto cio:
  • quando una persona va sostituita non indugiare
  • se non sei convinto della persona, nel dubbio non assumere e continua a cercare
  • l'unico modo di non deludere le persone che riescono è non caricarle del lavoro di quelle che non riescono
  • impiegare le persone migliori a lavorare alle migliori opportunità, non sui maggiori problemi.

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martedì 23 settembre 2008

Leonardo Bellini: Internet ed impresa, tema affascinante, amplissimo ed in continua evoluzione.

Leonardo è il primo autore che ospitiamo in questo spazio che abbiamo scelto di chiamare "la stanza degli ospiti" e quindi merita una breve introduzione. Con leonardo ci lega una sincera amicizia iniziata grazie alla presentazione del suo primo libro "Fare Business con il WEB". Leo per Etas ha curato altri due testi. Vi invito non solo a leggere questo breve contributo, ma a seguire periodicamente il suo blog. Ora vi lascio alla piacevole lettura sperando che ne sorga un dibattito.


Internet ed impresa: tema affascinante, amplissimo ed in continua evoluzione.

La vera rivoluzione è la consapevolezza che non solo Internet può rimodellare l'impresa, o meglio, imporne il suo cambiamento in termini di processi, di flussi, di modalità operative, ma anche - e qui sta la vera rivoluzione - ma che Internet permette di far partecipare, di rendere attivi tutte le persone ed attori che le ruotano attorno (partner, fornitori, dipendenti, clienti).


Basti pensare a come Internet abbia permesso di modificare radicalmente i processi di marketing, vendite e servizio clienti, e non solo.
Nel tempo, direi nel corso degli ultimi 12 anni, ad Internet sono stati assegnati - in alcuni casi affibbiati - funzioni, obiettivi e scopi differenti: un nuovo canale pubblicitario (era l'era dei banner e dei formati TV), oppure nuovo mezzo di comunicazione a disposizione dell'azienda per la promuovere la propria immagine (e-brochure) , nuovo contenitore di news ed informazione (e venne il tempo dei quotidiani e dei magazine online), nuovo strumento per conoscere il cliente, per rendere + efficiente il processo di acquisti (e-procurement), uno strumento nuovo, più veloce ed efficiente per comunicare direttamente con i nuovi canali e del trade (extranet), uno mezzo per ottimizzare la forza vendita (e-sales) o per costruire relazioni profittevoli e durature con i propri clienti (e-crm).

Cos'è cambiato veramente, allora, oltre alla normale evoluzione e presa di coscienza del mezzo da parte delle aziende e dei loro manager? La vera rivoluzione, ancora in atto, e forse in Italia ancora allo stato embrionale, è la consapevolezza che non solo Internet può rimodellare l'impresa, o meglio, imporne il suo cambiamento in termini di processi, di flussi, di modalità operative, ma anche - e qui sta la vera rivoluzione - ma che Internet permette di far partecipare, di rendere attivi tutte le persone ed attori che le ruotano attorno (partner, fornitori, dipendenti, clienti). La rete torna ad essere partecipativa, realmente collaborativa.

Alcuni esempi:
- i dipendenti che bloggano e contribuiscono a modificare l'immagine dell'azienda molto più che qualsiasi campagna miliardaria fatta in TV
- gli agenti, ma anche le squadre di riparazione tecnica che si scambiano best practice, suggerimenti e consigli operativi in Forum ora e in futuro sempre più su Wiki interne o su ambienti collaborativi (enterprise 2.0)
- aziende che raccolgono suggerimenti da parte dei partecipanti attivi ( i prosumer, produttori e non solo consumatori) per la creazione di nuovi prodotti (Fiat500 wants you) o pemettono di dire la propria (I blog aziendali come quello di Ducati) cogliendo così il duplice obiettivo di ricevere feedback e di valore e di creare al contempo evangelisti delle marca
- Portali generalisti che diventano Community Portal (Virgilio powered by you è il nuovo slogan del Portale forse ancora + amato dagli italiani)
- Aziende che sono completamente virtualizzate, decentralizzate, disperse (leggete Wikinomics, per farvi un'idea chiara) che veicoli nuovi modelli manageriali non solo piatti ma senza nemmeno un capo (leggetevi : the starfish and the spider che teorizza una nuova forma d'impresa e di organizzazione senza capo, da Al Quaeda a Wikipedia).

La domanda chiave o meglio la vera sfida e il quesito con cui vi lascio è questo? A che punto siamo? E in Italia?
Avrei voluto parlarvi di Internet, e di come possiamo utilizzare i motori di ricerca ora (e sempre + i social media in futuro) per analizzare profittabilità del mercato, per anticipare bisogni e scoprire tendenze.. sono andato fuori tema, sarà per la prossima volta :-)

Leonardo Bellini

Chi è leonardo Bellini
La mia attività, le mie competenze e i miei interessi principali sono focalizzati su tutto ciò che riguarda le strategie di business e di marketing relazionale mediante l'utilizzo del canale Internet e le nuove tecnologie.
Leonardo Bellini è autore di “Fare business con il WEB” e cura il blog: http://www.digitalmarketinglab.it/

Riscoprite il core business!

In periodi come questo la crisi economica può portare a fallimenti o ad eccezionali successi.
La crisi è un eccezionale acceleratore di cambiamento e deve portare le imprese virtuose a conoscersi meglio, a riscoprirsi, nei casi limite a rigenerarsi strategicamente.

Riflettere su noi stessi e sulla nostra attività può essere spiacevole quando si analizzano i propri errori (chi non ne fa?) ma può aiutarci a scoprire opportunità e risorse che non credevamo di possedere.
Dobbiamo ripartire dai punti di forza che hanno portato l’impresa al successo ed aggiornare la strategia alle nuove esigenze del mercato. In questo i nostri clienti sono i primi a poterci aiutare.
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lunedì 22 settembre 2008

Salvatemi dai consulenti di web MKTG

Sempre più spesso vengo contattato da società di consulenza o professionisti che si offrono di migliorare il posizionamento dei siti di Studio PANATO, di migliorare la grafica, di dare una immagine più professionale, più seria, ecc..

Per contro, sempre più spesso vengo contattato da potenziali clienti che si dicono colpiti dal nostro modo di presentarci, che sul web sembriamo seri e disponibili.

Riceviamo molti CV di giovani laureati o stageur delle principali università milanesi che vorrebbero collaborare con noi diventando praticanti.

Colleghi si complimentano, ci chiedono di entrare nel nostro gruppo di studio, ci sollecitano a partecipare alle commissioni di studio dell'ordine dei dottori commercialisti di milano, di insegnare al post laurea in Bocconi, di diventare docenti a corsi di specializzazione per commercialisti.

Ora il nostro problema non è rinnovare la grafica del sito o migliorarne il posizionamento (che francamente continua a darci belle soddisfazioni), ma gestire il nostro studio per continuare a crescere e non deludere tutte queste aspettative.

è domenica pomeriggio. sto studiando per correggere una sintesi preparata in settimana dalla nuova praticante. C'è parecchio lavoro in questo periodo, ma rimandare la correzione darebbe un segnale negativo a chi si è portato i libri a casa per studiare e consegnare il documento in tempo. è un fatto di rispetto per la fatica svolta.

il problema di internet è che sta cambiando non solo il modo di apparire (siti, blog, eccc.) ma il modo e la velocità della comunicazione. e per gestire tutto ciò deve evolvere prima il modo di fare impresa, altrimenti un bel sito non aiuta a battere la concorrenza. La nostra presenza sul web è stata graduale, si è modificata al modificarsi del nostro Studio di Dottori Commercialisti. per questo la gestione del sito è tutta interna. cerchiamo una crescita coerente e solida. se questo vorrà dire rallentare un po' l'evoluzione estetica e tecnologica lo faremo. la priorità va alla costruzione ed al consolidamento dell'organizzazione.

PS Il post è volutamente provocatorio, non intendo ovviamente generalizzare, è pieno di professionisti del web che si sono evoluti e hanno capito che la vera sfida è il ridisegnare l'impresa, l'organizzazione, la cultura aziendale. Il web non è solo web.
il web marketing non richiede un marketing migliore, ma richiede prodotti migliori, servizi migliori, organizzazioni migliori. Il web è un fantastico stimolo che non deve esaurirsi in se stesso ma spronarci a migliorare. questa è la vera ed affascinante sfida.


venerdì 19 settembre 2008

La Stanza degli Ospiti

Ancora stupito per l'entusiasmo con cui è stata accolta la mia proposta di raccogliere riflessioni, suggerimenti, esperienze, ecc.. in tema di strategia aziendale, sto preparando la stanza degli ospiti.
Invitando amici, imprenditori, docenti ed autori di libri sul management ho deciso che dovrò fare ordine, ripulire e riordinare questo blog, proprio come quando si invita gente a casa.
Spero di non sfigurare e riuscire ad alzare il livello della conversazione senza appesantirne i toni.
Ovviamente aspetto suggerimenti ;-)

giovedì 18 settembre 2008

Un grande aiuto fatto di intelligenza e disponibilità!

E' da un pò che prendeva vita l'idea di aprire il blog a contributi esterni. L'economia sta cambiando così velocemente che mi piace l'idea di far diventare questo spazio un contenitore di suggerimenti e stimoli al cambiamento.

Questa mattina ho inviato una e-mail a qualche blogger che seguo da tempo. Gli ho chiesto un intervento in tema di family business, passaggio generazionale, su come affrontare la crisi del mercato.

Sono tutte persone che amano mettersi in gioco e che si fanno guidare da curiosità e professionalità:

  • alcuni insegnano all'Università,
  • altri scrivono libri,
  • altri ancora sono imprenditori che sfidano ogni giorno il mercato.
Sono rimasto davvero stupito dall'estrema disponibilità a collaborare. Ho chiarito loro che uno degli obiettivi del nostro blog è proprio la diffusione della cultura di impresa e di stimolare la curiosità degli imprenditori, di aiutarli ad esplorare anche settori di mkt contigui.

La disponibilità e l'entusiasmo nel partecipare mi hanno davvero colpito. Internet è uno strumento fantastico!

Grazie a tutti!
Andrea


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lunedì 15 settembre 2008

I manager leggono?

E' una domanda che mi è stata posta da un amico, in occasione della comparsa della mia libreria sul lato destro del forum.

Secondo lui il problema non è che non leggono, ma che leggono troppo poco. Questo comporta che usano sempre gli stessi pochi e abusati concetti in ogni circostanza credendoli eterni ed inconfutabili.

voi cosa ne pensate? leggete? quali libri di strategia vi sentite di suggerire?

Lehman Brothers: il più grande fallimento della storia

Poco da dire, il sistema vacilla, le borse crollano, il mercato è implacabile e fa pulizia.
temo una grossa contrazione del credito che finirà per colpire la liquidità delle pmi e delle famiglie.
Un abbraccio agli amici che rischiano il posto e che si trovano a fronteggiare momenti così difficili.

sabato 13 settembre 2008

Attenti alle Banche: decalogo di sopravvivenza!

Condivido con voi alcune riflessioni derivanti purtroppo da un caso concreto.
Spesso capita di sentire alcuni imprenditori in difficoltà lamentarsi perchè le banche riducono il credito.
Attenti! spesso l'errore delle banche è prestare troppi soldi, non troppo pochi!!!
Spesso si prestano soldi solo grazie a garanzie personali o reali che siano (fidejussioni, ipoteche, ecc..) non basandosi sui bilanci delle imprese.

Una impresa che fa perdite in poco tempo può fagocitare un patrimonio costruito in generazioni di lavoro. Le banche fanno il loro lavoro ovviamente, sta agli imprenditori diventare più avveduti. E' indispensabile sempre (anche se le cose vanno bene, perchè altrimenti spesso è troppo tardi) :
  • avere copia di tutti i contratti firmati con la banca
  • avere copia dei contratti relativi a garanzie prestate e monitorarne la cancellazione una volta pagato il debito (spesso non avviene e in centrale rischi rimane una situazione inquinata)
  • ridurre il più possibile i debiti a breve consolidandoli e trasformandoli in debiti a medio/lungo (periodicamente esistono anche agevolazioni delle varie camere di commercio che aiutano a consolidare il debito)
  • aderire ad un consorzio fidi (concede garanzie per la vostra impresa, aiuta a ridurre i tassi passivi, fornisce consulenza finanziaria)
  • monitorare le esigenze finanziarie dell'impresa e se rilevanti della famiglia. nell'impresa familiare anche di medie dimensioni spesso la strategia di impresa è fortemente condizionata (sbagliando) dalla famiglia. Ideale predisporre un rendiconto finanziario.
  • monitorare periodicamente il valore delle proprietà immobiliari. Spesso i capannoni risultano difficili da vendere e non sono la riserva di potenziale liquidità sperata.

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giovedì 11 settembre 2008

Principali novità fiscali di Settembre

Giusto per non dimenticarci del lato più tecnico della professione, vi segnalo alcuni argomenti su cui stiamo riflettendo (giusto in tema con il blog) con i nostri clienti:

Forse è un pò fuori tema rispetto alla linea di questo blog (per le novità fiscali c'è il blog apposito NEWSLETTER FISCALE) ma credo possa essere utile.

Mi piacerebbe avere qualche vostro parere in merito, sia sull'utilità di questo post che mi piacerebbe far diventare periodico, sia su qualche altro argomento che ritenete utile approfondire

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mercoledì 10 settembre 2008

Women & technologies: le donne sono la punta di diamante!


il binomio donne e tecnologie rappresenta uno dei più importanti fattori di cambiamento e di innovazione del Paese.

"Women & technologies" è il titolo del convegno che si è svolto a Milano nell'ambito 20esima edizione del Wcc, il world computer Congress. Una occasione per le aziende, pubbliche e private, che operano nell'ambito dell'Information technology alle quali viene offerta l'opportunità di presentare progetti ed esperienze. La Ragioneria generale dello Stato ha presentato una best practice in cui le donne sono la "punta di diamante".

Interessante la best practice e soprattutto la voglia di cambiamento ed innovazione. Dalla PA non sempre solo cattive notizie

martedì 9 settembre 2008

Target 2008 e strategia 2009

Appena rientrati dalle vacanze ci aspettano gli ultimi mesi dell'anno. Entro breve si verificherà lo scostamento con gli obiettivi che ci eravamo dati e dovremo impostare le strategie per il 2009.

Decidere se giocare in difesa tagliando costi, formazione, investimenti in tecnologia e marketing oppure investire credendo fortemente nella ripresa.

Noi abbiamo già scelto: stringeremo i denti riducendo i nostri compensi ma investiremo in formazione, qualità del servizio e rafforzamento del marchio: studiare, studiare, studiare e ogni tanto scrivere (a breve uscirà un nostro nuovo articolo sulle novità in tema di liquidazione societaria). Abbiamo ancora la fortuna di avere una struttura sufficientemente snella per provare a sperimentare una strategia innovativa (almeno per noi) con la speranza di raccogliere presto i premi di tanto sforzo.

killer application

Quale sarà la killler application che ci aiuterà a vincere una concorrenza sempre più agguerrita? Ne abbiamo discusso recentemente a cena con alcuni colleghi ed amici.
Probabilmente per quanto ci riguarda occorre puntare sempre più su una forte specializzazione sempre ascoltando le esigenze ed i consigli del cliente.

Sarà poi sempre più necessario sviluppare alleanze in settori attigui lasciandoci contaminare da nuove esperienze organizzative.

In sintesi, quale la nostra killer application? le orecchie.

giovedì 4 settembre 2008

1000 iscritti alla newsletter!

Siamo partiti un pò in sordina da inizio anno con il nuovo sistema di mailing-list di infomail. Oggi dopo soli 8 mesi siamo arrivati ad avere 1000 iscritti alla nostra newsletter mensile ai quali si aggiungono gli iscritti a questo e agli altri blog dello studio (qui trovate i blog di commercialista milano e nel form a fianco potete iscrivervi per ricevere via mail i post non appena pubblicati)
Cari amici, sono certo che perdonerete questa digressione, che è mia intenzione far rimanere isolata. Questo blog è e deve rimanere uno spazio unico e peculiare per poter discutere di economia ed imprese familiari. E quindi come chiudere se non con il consueto: Per restare aggiornato iscriviti alla nostra Newsletter!

La comunicazione finanziaria sarà più social 2.0

Sul sito della Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiane) viene riportata la notizia di un possibile cambiamento dei metodi di comunicazione finanziaria.

Si suggerisce alle piccole società di caricare i briefing su YouTube, pubblicare le foto dei vertici aziendali su Flickr, divulgare il bilancio su Docstoc, o linkare commenti e storie correlate su Del.icio.us.

In America l'Advisory Committee on Improvements to Financial Reporting della Securities and Exchange Commission (SEC) lo scorso primo agosto ha proposto 25 nuove raccomandazioni alle società, allo scopo di garantire maggiore trasparenza nelle comunicazioni finanziarie anche attraverso siti e blog istituzionali.

Ora forse io sarò all'antica ma non credo che trasparenza significhi aumentare la diffusione. Forse si associa di più al concetto di "verità".

E pensare che in bocconi ai miei tempi (che sono poi una decina di anni fa...) si raccomandava di redarre le relazioni di bilancio in maniera corretta e sintetica per non "affogare" dati magari spiacevoli in 100 pagine inutili e rendendo così poco chiara la comunicazione. A memoria ci dovrebbero essere anche delle sentenze in tal senso in USA.

martedì 2 settembre 2008

PMI: Decalogo per vincere la crisi

Come spesso accade al rientro si fa il punto della situazione e si enunciano i buoni propositi. Domani discuterò con i miei collaboratori le novità normative di agosto (una breve sintesi la trovate sulla nostra newsletter fiscale).

Dobbiamo fare il punto su una estate ricca di novità e prepararci alle sfide autunnali (crisi economica, nuova finanziaria, pianificazione di fine anno). Inoltre come ogni struttura dobbiamo rivedere la nostra strategia in funzione degli obiettivi di medio periodo cercando di capire esattamente cosa vogliamo diventare e come vogliamo essere percepiti dai clienti e dalla comunità professionale.

  • Focalizzarsi sul proprio target
  • ripensare la propria offerta di servizi in base alle mutate esigenze del mercato
  • pianificare le attività per implementare la strategia
  • informare e coinvolgere i collaboratori nelle scelte aziendali
  • imparare ad ascoltare: i clienti che possono diventare i migliori consulenti della nostra azienda
  • utilizzare al meglio internet e le nuove tecnologie
  • comunicare cercando di focalizzarsi su un pubblico conosciuto e mirato.
  • potenziale il passaparola coi network (spesso utilissimi per ascoltare e chiedere consigli)
  • verificare il successo delle iniziative e studiare eventuali correttivi.

Aggiungereste qualcosa? come pensate di affrontare questo autunno? Ogni suggerimento sarà sinceramente apprezzato ;-)

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Impresa e famiglia: i rischi e la crisi.

In vacanza ma come spesso capita a chi fa la mia professione si finisce per parlare ancora di lavoro o di vita. In effetti spesso le due cose si confondono.

Qualche giorno fa ho incontrato un vecchio amico. Abbiamo preso un caffè insieme, aveva bisogno di parlare.

La sua impresa affronta una profonda crisi. Era spaventato. voleva un consiglio su come uscirne, ma senza rendersene conto ha iniziato a parlare della famiglia, dei problemi di incomunicabilità con la moglie, dell'incapacità del figlio di uscire dal ruolo di imprenditore di successo e di rimboccarsi le maniche (con tutto quello che questo vuol dire in tema di tenore di vita), della non accettazione della crisi dell'impresa.

Era la famiglia ad essere in crisi prima ancora dell' azienda. Per non perdere ruolo ed immagine nel loro paese hanno tardato i licenziamenti (col risultato che l'azienda chiuderà molto probabilmente senza salvare nessun posto di lavoro), hanno posto attenzione al fatturato e non ai margini, non hanno ascoltato il mercato trascurando la funzione marketing puntando solo sulla produzione.

Completamente assenti i consulenti. Il commercialista serve solo per pagare le tasse, nessuna pianificazione, nessuna strategia di uscita né di tutela del patrimonio immobiliare. L'impresa non ha un avvocato di fiducia a cui rivolgersi.

Le banche dal canto loro hanno continuato ad erogare prestiti a fronte di proprietà personali date a garanzia senza far percepire all'imprenditore la gravità della situazione se non negli ultimi mesi.

Nessuna colpa al sistema, per carità. Spetta sempre all'imprenditore accorgersi che qualcosa non va.

Una sola osservazione: è necessario separare l'impresa dalla famiglia. L'unico dovere dell'impresa è quello di pagare gli stipendi e remunerare il capitale investito. Non quello di salvare rapporti familiari che si reggono su comportamenti non coerenti con le normali logiche di mercato.

Alcuni errori: non hanno investito nella formazione del figlio e per mantenere il loro ruolo di famiglia importante della zona hanno tardato a licenziare compromettendo la sopravvivenza stessa dell'azienda (spesso si riescono a creare meccanismi socialmente accettabili di fuoriuscita dei dipendenti dando a loro il tempo di trovare un altro lavoro).
Inoltre l'azienda da tempo non era più curiosa, non ascoltava i clienti, non studiava la concorrenza. Inutile dire che in questo è mancata soprattutto la nuova generazione.

E di questi tempi la situazione economica non perdona facilmente simili errori.

lunedì 1 settembre 2008

L'impresa virtuosa vince la crisi.

Passeggiando in centro a Milano incontro un amico della mia fidanzata. Ha più o meno la mia età ed é come molti preoccupato per la crisi. La forte contrazione dei consumi penalizza il suo settore.
E' un imprenditore che è riuscito a ricavarsi una sua nicchia di mercato, buone quote e fino ad oggi buoni margini.

In breve la sua strategia:

  • forte attenzione ai mercati esteri (per ora ancora europei, le dimensioni dell'azienda ne penalizzano in parte l'internazionalizzazione).
  • razionalizzazione della distribuzione, tagliando i costi di intermediazione e concentrandosi nei punti vendita di livello più alto.
  • attento controllo della solvibilità dei clienti, richiedendo spesso il pagamento anticipato offrendo un discreto sconto in cambio.
  • massima attenzione ai margini anche a discapito del fatturato
  • massima attenzione alle strategie dei concorrenti
  • studio attento di settori contigui al suo e predisposizione di una o più strategie di uscita nel caso il mercato smetta di essere profittevole.
  • riduzione dei consumi familiari a fronte di una attenta politica di investimento.
  • netta separazione impresa e famiglia
  • confronto continuo con il suo network di amici, imprenditori, consulenti.

Complimenti a questo imprenditore così lungimirante.
Di certo avere 35 anni in questo periodo con tutte le novità che influiscono sulla vita dell'impresa facilita le cose.

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